Dieci giorni fa ho stipulato un contratto preliminare di compravendita di un mio immobile in favore di una impresa edile. Il contratto prevede che io venda l'intero appartamento così come censito. Il promissario acquirente, solo ora, ha manifestato l'intenzione di ricavare nell'immobile promesso in vendita 2 distinti appartamenti e mi ha chiesto se sono disposta a chiedere al comune di competenza una DIA per la suddivisione dell'appartamento prima della stipula del rogito. L'acquirente si accollerebbe tutte le spese della pratica in comune, comprese quelle per il frazionamento catastale. Il frazionamento prevederebbe anche l'apertura di una nuova porta di ingresso sul pianerottolo del condominio. Siceramente mi sembra una cosa poco chiara e non vorrei comunque ritrovarmi ad avere seccature in futuro legate proprio al mia richiesa di DIA. L'acquirente dice che non ci sarebbero problemi in quanto, all'atto della stipula del definitivo, provvederebbe alla voltura in suo favore della DIA stessa. Vi domando: è una cosa normale e plausibile oppure faccio bene a dubitare? E il contratto preliminare già concluso, rimane ugualmente valido o andrebbe necessariamente riveduto? Grazie per l'aiuto.
Sarebbe opportuno valutare dettagliatamente la situazione ma, per farlo, sarebbe necessaria una consulenza ad hoc.
Preferendo il "fai da te", l'offerta dell'acquirente appare inaccettabile. La presentazione della DIA (e la relativa realizzazione delle opere) comporta - per il proprietario (ovvero per chi presenta la documentazione) - una serie di impegni finanziari e relative responsabilità (anche di natura amministrativa e penale).